10 Jul, 2025 - 17:30

“Amici di Bandecchi”, parte il franchising civico: club in tutta Italia per sostenere l’imprenditore-sindaco

“Amici di Bandecchi”, parte il franchising civico: club in tutta Italia per sostenere l’imprenditore-sindaco

Una rete di club locali, una struttura nazionale, una visione politica che punta a “restituire dignità piena all’Italia e agli italiani”. Con la prima videoconferenza operativa si è ufficialmente aperta l’attività dell’associazione “Amici di Bandecchi”, nata per iniziativa di cittadini e attivisti che si riconoscono nell’azione e nella figura dell’imprenditore e sindaco di Terni Stefano Bandecchi. A guidare il nuovo soggetto, che si definisce “politico-culturale”, è Claudio Batini, presidente dell’associazione, che durante l’incontro ha delineato con chiarezza la direzione del movimento: “Vogliamo creare un franchising degli Amici di Bandecchi. Club con sedi operative in tutta Italia, che non faranno solo comunicazione o attività politica, ma offriranno un supporto completo”.

Una strategia che parte dal basso, con l’obiettivo di organizzare eventi, ascoltare i territori e alimentare il dibattito. “È il momento di unire le forze migliori di questo Paese”, ha sottolineato Batini, rivolgendosi agli oltre cento partecipanti collegati da diverse regioni. “Non possiamo più aspettare che siano altri a cambiare le cose. Dobbiamo essere noi il cambiamento, concretamente, ogni giorno, in ogni città”.

Al centro del progetto, la volontà di “dare voce a chi non si riconosce più nella politica dei palazzi”, attraverso strumenti operativi agili e radicati. “Non resteremo chiusi in un comitato o in una sede centrale: andremo ovunque ci sia voglia di partecipazione, confronto, concretezza”, ha assicurato il presidente.

L’intervento centrale è stato affidato a Bandecchi, che ha dialogato con i membri dell’associazione e illustrato la sua visione politica, aprendo di fatto la fase nazionale del progetto.

Stefano Bandecchi: il racconto diretto di un imprenditore-sindaco “semilibero”

Stefano Bandecchi, imprenditore e sindaco di Terni, ha scelto la videoconferenza per parlare direttamente ai membri dell’associazione "Amici di Bandecchi", offrendo una testimonianza sincera del suo impegno politico e un racconto personale della sua vita. “Sono così. Almeno per me è un primo incontro conoscitivo, ma è giusto che qualcuno sappia esattamente chi sono”, ha esordito, sottolineando la necessità di sfatare l’immagine distorta costruita dai media nazionali. Ha rivendicato con orgoglio la recente vittoria legale in ambito fiscale, che lo ha reso “semilibero” dopo anni di accuse. “Da venerdì sono diventato un uomo semilibero perché due sentenze di primo grado mi danno piena ragione”, ha spiegato, evidenziando come queste vicende abbiano danneggiato la sua credibilità pubblica. Il suo percorso professionale, narrato con orgoglio, parte dalle esperienze manuali - idraulico, muratore, carpentiere in ferro - fino alla creazione di un impero del valore di tre miliardi. “So fare anche l’imprenditore”, ha concluso con fierezza.

La critica severa alla classe politica e la proposta di un “anno zero” per l’Italia

Bandecchi non ha risparmiato dure critiche alla classe politica italiana, sottolineando che circa il 20% dei parlamentari “non ha mai fatto niente nella propria vita” e che la maggioranza non ha mai lavorato nel settore privato. Ha descritto un’Italia in profonda crisi, proponendo un “anno zero” come momento di azzeramento e rinascita. “Abbiamo problemi dalle nascite, al crollo delle infrastrutture, a una politica senza fantasia, fino all’assenza di industrializzazione”, ha spiegato con preoccupazione. Ha anche espresso forti perplessità sul sistema dei controlli fiscali, definendo urgente una revisione per garantire onestà ed equità nelle verifiche. “Serve che il mio interlocutore sia onesto, non premiato se dice cazzate”, ha affermato riferendosi ai funzionari incaricati delle ispezioni.

Il piano per la sovranità energetica e tecnologica: dal nucleare all’innovazione

Al centro del discorso, Bandecchi ha illustrato il suo ambizioso piano per raggiungere l’indipendenza energetica dell’Italia in tre anni, puntando principalmente sul nucleare. “L’obiettivo è diventare indipendenti a livello energetico in tre anni”, ha dichiarato con fermezza, ricordando che negli anni ’60 l’Italia era leader mondiale nel settore nucleare, con quattro centrali costruite tra il 1960 e il 1964. Ha denunciato il ritardo tecnologico e industriale italiano rispetto a Paesi come la Cina, “50 anni avanti a noi”, e la dipendenza tecnologica nazionale, citando la mancanza di produzioni nazionali persino per una semplice videoconferenza. La sovranità tecnologica è stata un altro tema centrale: Bandecchi ha lamentato l’esclusione italiana dalla ricerca su settori strategici come la carne coltivata e l’intelligenza artificiale, dove invece altri investono massicciamente. Ha presentato la sua amministrazione a Terni come modello virtuoso, sottolineando "la riduzione della tassa sulla nettezza urbana dell’1,2% in un contesto nazionale di aumenti" e la gestione virtuosa di "un Comune in difficoltà finanziaria senza ricorrere a nuovi mutui". Infine, ha invitato i partecipanti alla videoconferenza a iscriversi all’associazione "Amici di Bandecchi" per partecipare attivamente al cambiamento. “Insieme possiamo cambiare questa nazione. Io posso cambiarla”, ha concluso con il suo stile diretto e provocatorio, promettendo di non abbandonare i suoi sostenitori come fanno altri politici.

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Federico Zacaglioni
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