28 Oct, 2025 - 12:34

Aeroporto di Perugia, arrestato con documenti falsi: stava per volare direzione Londra

Aeroporto di Perugia, arrestato con documenti falsi: stava per volare direzione Londra

Un 33enne è stato arrestato dalla Polizia di Stato, presso l'Aeroporto Internazionale dell'Umbria - Perugia "San Francesco d'Assisi". Il cittadino iraniano 33enne è stato fermato per i reati di falsificazione e uso di documenti falsi e ricettazione.

Perugia, 33enne fermato mentre stava per andare a Londra

Un cittadino iraniano, classe 1992, è stato arrestato presso l’Aeroporto Internazionale dell’Umbria – Perugia “San Francesco d’Assisi”. La Polizia gli ha contestato i reati di falsificazione e uso di documenti falsi e ricettazione.

Come riporta il sito della Polizia di Stato, durante i controlli preventivi svolti nell’area check-in, per l’imbarco di un volo diretto a Londra-Stansted, gli operatori hanno notato un passeggero esibire un passaporto sospetto

Esibisce un passaporto all'aeroporto di Perugia: il documento era contraffatto

Il documento, apparentemente rilasciato dalle autorità greche, è risultato segnalato come smarrito dalle autorità emittenti. Gli ulteriori approfondimenti dagli agenti hanno permesso di riscontrare incongruenze nei dati anagrafici e negli elementi di sicurezza del documento, tali da farlo considerare verosimilmente contraffatto.

Le forze dell'ordine, per tale motivo, hanno deciso di proseguire con una perquisizione personale: l’uomo è stato trovato in possesso anche di una patente di guida falsificata, con le stesse generalità del passaporto. 

I documenti sono stati sequestrati e il 33enne è stato tratto in arresto convalidato, successivamente, dal Gip.

Assegni falsi, acquistano una Ferrari: denunciati in sette

Non solo documenti, perché nei giorni scorsi è emersa un'altra vicenda legata alla falsiciazione: sette persone sono state denunciate per truffa aggravata in concorso al termine di una lunga e complessa indagine della Polizia di Stato di Perugia. L’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica, ha preso avvio dopo la vendita sospetta di una Ferrari del valore di circa 165.000 euro, un affare che si è rivelato un inganno ben orchestrato e che ha coinvolto una rete di soggetti con precedenti per reati simili.

Al centro della vicenda c’è un uomo, legittimo proprietario dell’auto, che lo scorso 27 maggio aveva deciso di venderla a una donna di 27 anni, nata nel 1998 e già conosciuta dalle forze dell’ordine. Dopo alcuni contatti e una trattativa apparentemente regolare, la donna aveva offerto come pagamento due assegni: uno da 90.000 euro e un secondo da 75.000 euro. Entrambi si sarebbero poi rivelati totalmente falsi.

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Emanuele Landi
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