È una giornata triste per tutta Terni. All’età di 70 anni è scomparso Silvano Ricci, figura storica del panorama sportivo e politico cittadino, un uomo che ha saputo unire il rettangolo di gioco con l’impegno civico, lasciando un segno profondo in entrambe le dimensioni della sua vita.
Un’esistenza spesa per la comunità, vissuta con la stessa passione con cui, da giovane, correva dietro a un pallone. La notizia della sua scomparsa ha rapidamente fatto il giro della città, generando un’ondata di commozione tra gli sportivi, gli ex compagni di squadra e i tanti amici che lo hanno accompagnato lungo un percorso ricco di sfide, sacrifici e successi.
Prima ancora che politico, Silvano Ricci è stato uomo di sport. Calciatore vero, grintoso e rispettato, ha vestito diverse maglie nel corso della sua carriera, ma è con il Foligno Calcio che ha raggiunto il suo apice sportivo, conquistando la promozione in Serie C1 agli inizi degli anni ottanta. Un traguardo che, all’epoca, rappresentava un sogno per la città e per una generazione di giovani umbri cresciuti con la passione per il calcio dilettantistico.
Appesi gli scarpini al chiodo, Ricci non ha mai smesso di respirare calcio. Negli anni novanta è passato sulla panchina, trasformando la sua esperienza da giocatore in un nuovo modo di servire il pallone. È stato allenatore-giocatore dell’SS Acquasparta, con cui ha centrato la promozione in Prima Categoria, ma il suo percorso non si è fermato lì.
Ha guidato anche Sangemini, Maroso e Campitello, club che oggi lo ricordano con profonda gratitudine. Ovunque andasse, lasciava un’impronta di serietà, competenza e rispetto. Per i suoi ragazzi era un punto di riferimento, più che un semplice tecnico. Il calcio, per lui, non era solo competizione ma educazione, disciplina e appartenenza. Nei piccoli campi di provincia, dove il pallone rotola tra passione e sacrificio, Ricci ha rappresentato un modello di integrità sportiva.
Ma Silvano Ricci non è stato solo uomo di campo. La sua vita ha avuto un secondo capitolo altrettanto significativo: quello dell’impegno politico e amministrativo. La stessa serietà che metteva nello sport l’ha portata dentro le istituzioni, prima come assessore comunale a San Gemini, poi come consigliere comunale e assessore ai lavori pubblici con delega alla Cooperazione Internazionale nella giunta di Leopoldo Di Girolamo a Terni.
Un incarico portato avanti con responsabilità e concretezza, qualità che ne hanno fatto una figura rispettata anche tra gli avversari politici. Ricci era un uomo di dialogo, sempre disponibile ad ascoltare e a costruire ponti. Chi lo ha conosciuto in quella veste lo descrive come un amministratore attento al territorio, capace di coniugare la visione sportiva con quella sociale, convinto che le politiche pubbliche dovessero servire a migliorare la vita quotidiana delle persone.
L’ultimo saluto a Silvano Ricci è previsto a Terni, presso la Casa Funeraria Rossi di via dei Gonzaga. La camera ardente è aperta da martedì mattina, con orario 8:30-13:00 e 15:00-19:00. Un’occasione per chi vorrà rendere omaggio a un uomo che ha rappresentato, con discrezione e coerenza, il volto migliore della città.
Con la scomparsa di Silvano Ricci, Terni perde una figura simbolo di un’epoca in cui sport e impegno civile camminavano insieme, mossi da un profondo senso di appartenenza. La sua vita è stata una lezione di coerenza e di servizio: prima al calcio, poi alla comunità.
Nel suo modo di intendere lo sport c’era tutto il suo modo di intendere la vita: rispetto per le regole, spirito di squadra e determinazione. Terni lo ricorderà così, con il sorriso buono di chi ha dato tanto senza mai chiedere nulla in cambio.