Una tregua attesa da anni e che sblocca il futuro della società di facility management che opera in house per Palazzo Spada: Terni Reti ha raggiunto un’intesa con Umbria Distribuzione Gas (UDG), il suo principale creditore, per sanare un contenzioso pluriennale e rivedere i termini contrattuali legati alla gestione della rete cittadina del gas.
Il passo è stato formalizzato con l’approvazione da parte del Consiglio Comunale del nuovo piano industriale strategico 2025-2027, che incorpora l’accordo e apre una fase nuova per la partecipata interamente controllata da Palazzo Spada.
La transazione è frutto di un nuovo equilibrio interno a UDG, maturato dopo la ricomposizione della governance societaria (con Burigana di Italgas presidente e Alfonso di Acea amministratore delegato) avvenuta a dicembre. Quando il Tribunale ha dato via libera alla cordata nata dall'intesa tra Comune di Terni, ASM e Acea, consentendo di superare il contenzioso che aveva coinvolto Italgas, ponendo fine a una lunga fase di stallo gestionale.
“L’approvazione del piano è un passaggio fondamentale - ha dichiarato in Aula l’assessora al bilancio e alle partecipate Michela Bordoni - che testimonia il grande lavoro svolto per assicurare a Terni Reti stabilità, visione e continuità, dopo anni di utilizzo frammentario e non strategico della società”.
Il nuovo piano, oltre a consolidare l’accordo con UDG, si propone di razionalizzare le attività della partecipata, oggi responsabile - oltre che della rete del gas - anche di parcheggi, mobilità urbana, immobili scolastici e aree verdi. Servizi pubblici a forte valenza sociale, ma spesso economicamente non autosufficienti.
“Senza questa transazione, le condizioni finanziarie sarebbero diventate insostenibili”, ha sottolineato il consigliere Cecconi (Fratelli d’Italia), evidenziando come l’assenza di un accordo avrebbe potuto compromettere la tenuta economica della società e, di riflesso, quella del Comune.
Pur dichiarandosi favorevole all’operazione, il consigliere Orsini ha richiamato l’attenzione su un elemento strutturale: “L’accordo è un fatto positivo, ma resta da valutare la sostenibilità economica di lungo periodo. L’affitto stimato della rete del gas - circa un milione di euro l’anno - non è sufficiente a coprire la rata del mutuo acceso nel 2007 per l’acquisto della rete”.
Il riferimento è alla gara d’ambito (ATEM) per la gestione della rete, da anni attesa ma ancora non conclusa. Un passaggio chiave, secondo Orsini, per capire se la proprietà pubblica della rete sia ancora conveniente per l’amministrazione comunale: “Solo in quel momento potremo fare una valutazione seria, nell’interesse della città e dei cittadini”.
La delibera è stata approvata con 19 voti favorevoli, 10 astenuti e quattro assenti. Il clima in Aula ha registrato un’ampia convergenza sull’utilità dell’accordo, ma anche consapevolezza che la tenuta finanziaria della partecipata richiederà ulteriori azioni e scelte strategiche.
Per ora, l’accordo con UDG segna un cambio di passo concreto e atteso, che garantisce un’iniezione di liquidità, tutela circa venti posti di lavoro tra dipendenti diretti e interinali, e consente a Terni Reti di proseguire nel suo ruolo di erogatore di servizi essenziali.
Il prossimo banco di prova sarà il completamento della gara per l’ambito territoriale minimo (ATEM) e la piena attuazione del piano industriale. Solo allora sarà chiaro se l’equilibrio trovato oggi potrà tradursi in una sostenibilità duratura.