16 Sep, 2025 - 12:29

Filma la moglie in intimità di nascosto e diffonde i video: arresto per un 58enne

Filma la moglie in intimità di nascosto e diffonde i video: arresto per un 58enne

È scattato l’arresto per un uomo di 58 anni accusato di aver filmato di nascosto la sua ex moglie durante momenti di intimità, diffondendo poi i video ai familiari della donna attraverso chat private. Una vicenda inquietante che si inserisce in un contesto di lunghe tensioni familiari e che, come riportato da "La Nazione", si sarebbe protratta dal 2017 fino ai primi mesi del 2025.

Una convivenza forzata e piena di tensioni

L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per precedenti condanne, aveva scontato una pena per altri reati e in passato era stato raggiunto da un divieto di avvicinamento a seguito di un’inchiesta per maltrattamenti in famiglia. Nonostante ciò, i due coniugi avevano scelto di continuare a vivere sotto lo stesso tetto, come separati in casa, in un clima carico di conflitti e paure.

Secondo quanto emerso dalle indagini, la convivenza era segnata da episodi ripetuti di minacce e aggressioni. La donna, più volte intimidita, aveva infine deciso di interrompere definitivamente la relazione. Gli inquirenti hanno ricostruito un quadro fatto di violenze fisiche e psicologiche: in un’occasione l’uomo avrebbe minacciato la moglie con un coltello, tappandole la bocca per impedirle di gridare e stringendole le braccia con forza tale da lasciarle lividi evidenti.

La scoperta delle telecamere nascoste

Il nuovo capitolo di questa vicenda si è aperto con la denuncia della donna, che ha segnalato alle autorità la presenza di una telecamera nascosta nella sua camera da letto. L’apparecchiatura, installata a sua insaputa, veniva utilizzata per registrarla anche in momenti di intimità, senza alcun consenso.

Gli inquirenti, proseguendo con le perquisizioni, hanno scoperto che non si trattava di un caso isolato: altre telecamere erano state installate nella stanza dei figli e persino all’interno dell’automobile. Un controllo ossessivo, capace di invadere ogni sfera privata, che ha reso ancora più pesante il quadro accusatorio.

La vicenda ha assunto contorni ancora più gravi quando è emerso che l’uomo aveva diffuso parte di quei video ai familiari della donna, gesto che ha convinto il giudice a disporre la custodia cautelare in carcere.

Il fascicolo giudiziario si allarga

L’arresto del 58enne si inserisce in un procedimento penale già complesso. Al fascicolo per maltrattamenti in famiglia si sono ora aggiunte accuse relative alla violazione della privacy e alla diffusione di materiale intimo senza consenso. Un insieme di reati che mette in evidenza non solo la gravità delle condotte, ma anche la capacità di reiterazione dell’uomo, già condannato in passato per altri episodi.

La nuova querela presentata dalla donna segna un punto di svolta: le indagini non riguardano più soltanto episodi di violenza domestica, ma anche la dimensione del cosiddetto revenge porn, introdotto nel nostro ordinamento con la legge n. 69 del 2019, il cosiddetto Codice Rosso.

Cosa rischia il 58enne a livello penale

L’impianto accusatorio nei confronti dell’uomo è articolato e complesso. Sul piano penale, le contestazioni spaziano dai maltrattamenti in famiglia alla violenza privata, fino alla violazione della privacy e alla diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite.

Maltrattamenti in famiglia:

Il reato di maltrattamenti in famiglia (articolo 572 del Codice Penale) prevede pene severe, da tre a sette anni di reclusione. La condotta contestata al 58enne non si limita a singoli episodi, ma a un comportamento reiterato di minacce, aggressioni e vessazioni, aggravato dal rapporto familiare e dalla convivenza forzata.

Minacce e aggressioni fisiche:

Le minacce con coltello e le violenze fisiche documentate nelle indagini possono integrare anche altri capi d’accusa: lesioni personali (articolo 582 c.p.), punibili fino a tre anni di reclusione, con aggravanti se commesse in ambito familiare.

Violazione della privacy e intercettazioni abusive:

L’installazione di telecamere nascoste nella camera da letto, nella stanza dei figli e nell’automobile configura una violazione della privacy, disciplinata dall’articolo 615-bis del Codice Penale (“interferenze illecite nella vita privata”). In questo caso la pena va da sei mesi a quattro anni di reclusione, aumentata se le registrazioni avvengono con la diffusione del materiale raccolto.

Diffusione di immagini intime senza consenso:

La parte più delicata riguarda il reato di revenge porn (articolo 612-ter del Codice Penale). L’uomo avrebbe non solo registrato la moglie di nascosto, ma anche condiviso i video in chat con i parenti della donna. Questo reato prevede la reclusione da uno a sei anni e multe fino a 15.000 euro. Le pene sono aumentate se la diffusione avviene in ambito familiare o se la vittima versa in condizioni di particolare vulnerabilità, come nel caso di chi è già soggetto a violenze domestiche.

Cumulo delle pene e custodia cautelare:

Considerata la pluralità delle contestazioni, il 58enne rischia un cumulo di condanne pesantissimo, che potrebbe arrivare anche oltre i dieci anni di reclusione. La decisione del giudice di disporre la custodia cautelare in carcere dimostra la gravità della situazione e la possibilità di reiterazione del reato, a tutela della vittima e dei figli.

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Lorenzo Farneti
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