Caterina Grechi, presidente del Centro per le Pari Opportunità dell’Umbria, in occasione della giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, ha parlato in maniera chiara sulle celebrazioni del 25 novembre, importanti ma non decisive.
In occasione del 25 Novembre, la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, Caterina Grechi ha commentato la violenza di genere, senza giri di parole: "La violenza contro le donne non è un’emergenza, è una struttura".
"Non un lampo improvviso, ma un meccanismo radicato - continua Grechi - che trova complicità nelle abitudini sociali, nei luoghi comuni che riducono tutto a lite in famiglia, nei silenzi che diventano coperture involontarie. È da lì, dice, che bisogna partire, se davvero si vuole cambiare qualcosa".
Per la presidente il 25 novembre non è una ricorrenza da celebrare: "L’obiettivo deve essere che un giorno questa data perda senso, perché la violenza sarà stata resa impossibile".
Il messaggio è chiaro da parte della presidente del Centro per le Pari Opportunità dell’Umbria: "Non chiediamo commiserazione, ma alleanza. Non parliamo di fragilità, ma di diritti. La libertà delle donne non è una nota a margine: è l’indice della civiltà che vogliamo essere".
Servono gesti e iniziative: Come il Telefono Donna 800 861126, gestito dal Centro, che ogni giorno intercetta richieste di aiuto e accompagna le donne fuori da situazioni di rischio.
Dal 1989 il Telefono Donna è il servizio del Centro pari opportunità che realizza in Umbria azioni di prevenzione e contrasto alla violenza di genere. In Umbria, poi, ci sono anche altri servizi di pubblica utilità la cui mappatura, a revisione annuale, viene messa a disposizione dell'utenza.
Anche la presidente della Regione, Stefania Proietti, aveva ricordato come questa giornata debba essere considerata un punto di partenza, non di arrivo. "La violenza contro le donne è una delle più gravi violazioni dei diritti umani e il 25 novembre ci chiede di rinnovare l’impegno, senza lasciare sola nessuna donna", ha sottolineato. Proietti ha richiamato anche un episodio che ha scosso l’Umbria all’inizio dell’anno: "Il femminicidio del 5 gennaio di quest'anno, che ha colpito una giovane operatrice sanitaria, ha segnato profondamente la nostra comunità e ci ha spinto ad accelerare un lavoro che deve essere quotidiano".
Un lavoro che, come ha ricordato la presidente, punta su strumenti concreti: prevenzione, formazione, assistenza e investimenti culturali capaci di permeare scuole, servizi e comunità. "Con “Umbria contro ogni genere di violenza” abbiamo scelto un approccio stabile e strutturato", ha aggiunto Proietti, ribadendo la volontà di dare continuità alle azioni intraprese.
Il 25 novembre è una ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite dal 1999 per sensibilizzare sulla fondamentale importanza della nonviolenza e del rispetto verso tutte le donne. "Una giornata che parla di libertà, giustizia e democrazia, perché nessuna società può dirsi libera se non lo sono le donne che la abitano" ha sottolineato la Rete Umbra per l'Autodeterminazione.
I dati dell'OMS, l'Organizzazione Mondiale della Sanità parlano chiaro: nel mondo, nel corso della propria vita, una donna su tre subisce una qualche forma di violenza. Nella maggior parte dei casi, le forme più gravi di violenza vengono perpetrate da persone che la donna conosce già come partner o ex partner, parenti o amici.