02 Jun, 2025 - 11:28

Festa della Repubblica, Proietti: “Giornata che ci unisce nella memoria e responsabilità"

Festa della Repubblica, Proietti: “Giornata che ci unisce nella memoria e responsabilità"

In occasione del 2 giugno, Festa della Repubblica Italiana, la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, ha voluto rivolgere ai cittadini un messaggio denso di significato e di impegno civile. Una riflessione profonda che richiama alle radici della democrazia italiana e, al tempo stesso, rilancia la responsabilità collettiva di costruire ogni giorno una società più equa, inclusiva e solidale.

Nel suo discorso, Proietti sottolinea il valore fondante della data del 2 giugno 1946, quando gli italiani furono chiamati alle urne per scegliere tra monarchia e repubblica. Un momento storico che segnò la nascita dell’Italia democratica e che vide, per la prima volta, anche la partecipazione attiva delle donne al voto. Un punto di svolta politico e culturale che pose le basi per la Repubblica fondata sui principi di libertà, dignità e partecipazione.

“Il 2 Giugno - ha affermato la presidente - celebriamo la Repubblica, una giornata che ci unisce nella memoria e nella responsabilità. In questa data l’Italia voltava pagina con coraggio e consapevolezza. Celebrare la Repubblica significa riaffermare ogni anno un impegno collettivo, un richiamo alla coesione, all’appartenenza e alla responsabilità”.

Parole che richiamano a una visione profonda della Repubblica non solo come forma di Stato, ma come progetto comune, come esercizio quotidiano di cittadinanza attiva e responsabile. Per Proietti, l’Umbria ha un ruolo chiave nel dare concretezza ai valori repubblicani: “Siamo una terra che crede nel lavoro come strumento di dignità, nella scuola come presidio di uguaglianza, nella cultura come motore di cittadinanza attiva”.

L’Umbria, terra di valori e coesione

Nel messaggio della presidente Proietti c’è anche un forte richiamo alla funzione delle Regioni e degli enti locali. La Repubblica, come recita l’articolo 114 della Costituzione, “è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato”. È dunque a livello territoriale che si esercita la prossimità istituzionale, quella capacità di rispondere in modo concreto ai bisogni delle persone.

“La Festa della Repubblica ci richiama alla centralità delle istituzioni e al valore della rappresentanza democratica - ha spiegato Proietti -. Ma ci richiama anche, considerato il momento storico che viviamo, a invocare sempre la pace, a rispettare il dettato costituzionale che ripudia la guerra”.

Un passaggio che non può non far riflettere sulle tensioni internazionali in atto, sulle guerre in corso in Europa e nel Medio Oriente, e sul dovere di costruire una cultura della pace fondata sulla cooperazione, il dialogo e la diplomazia.

Politiche per il bene comune: l’impegno dell’Umbria

L’Umbria - ha ricordato la presidente - si impegna ogni giorno per rendere concreto lo spirito repubblicano, attraverso politiche inclusive, sostenibili e orientate al bene comune. Dalla sanità alla scuola, dal lavoro alla tutela ambientale, l’obiettivo è promuovere una regione coesa e solidale, capace di offrire pari opportunità a tutti i suoi cittadini.

Ma il 2 giugno è anche l’occasione per dire grazie. “Celebrare il 2 giugno significa anche riconoscere e onorare chi, con dedizione silenziosa e sacrificio, costruisce e difende ogni giorno la Repubblica - ha detto Proietti -. Alle forze dell’ordine, al personale sanitario, al mondo della scuola, ai lavoratori, ai volontari, ai giovani che si impegnano per un futuro migliore va la nostra profonda gratitudine”.

Un pensiero, quest’ultimo, che amplia il significato della Repubblica, rendendolo qualcosa di vivo, di quotidiano, di costruito nel tempo e con il contributo di tutti. Repubblica è il lavoro del medico che cura, dell’insegnante che educa, del volontario che soccorre, del giovane che studia e sogna un futuro. È la somma di milioni di azioni silenziose, ma decisive, per tenere insieme un Paese.

La presidente conclude il suo messaggio con un invito alla fiducia e alla responsabilità: “Siamo chiamati a rinnovare oggi quel voto di fiducia che settantanove anni fa diede vita a un nuovo cammino. Un cammino non esente da difficoltà, ma sempre guidato dalla volontà di costruire una società più giusta, coesa e capace di affrontare le sfide del presente e del futuro”.

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Lorenzo Farneti
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