Domani, lunedì 17 novembre, l’Umbria ritroverà il filo lungo 190 anni della sua Camera di Commercio dell’Umbria, riportandolo sul palcoscenico del Teatro Pavone di Perugia a partire dalle 15.45. Non un anniversario rituale, ma un momento strategico che chiama a raccolta istituzioni e imprese. In sala saranno presenti la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi, la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti e il presidente di Unioncamere Andrea Prete, a conferma del valore nazionale dell’appuntamento. Il senso della giornata è chiaro: ricostruire la traiettoria economica dell’Umbria e, insieme, interrogarsi sulle sue prospettive future.
Ad aprire i lavori sarà il presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni, che introdurrà il volume celebrativo realizzato con il segretario generale Federico Sisti. Un testo che non si limita alla memoria, ma analizza il ruolo dell’istituzione come presidio di sviluppo, con un’attenzione particolare ai passaggi storici che hanno segnato la regione.

La Camera di Commercio dell’Umbria affonda le sue radici nel 1835, con la nascita della prima sede a Foligno. È un percorso che attraversa lo Stato Pontificio, l’Italia unita, la prima manifattura, l’industrializzazione, le crisi internazionali e la rivoluzione digitale. Due secoli in cui l’ente ha sostenuto imprese, filiere, lavoratori e territori, diventando una delle infrastrutture economiche più solide della regione.
Nel volume celebrativo, Mencaroni ribadisce il ruolo dell’istituzione: “La Camera di Commercio è sempre stata la casa comune degli imprenditori umbri, un punto di riferimento per chi costruisce valore e occupazione”. Sisti aggiunge un elemento sociale essenziale: “Dietro ogni dato ci sono persone, competenze e responsabilità. Il nostro compito è offrire un ecosistema fertile alle imprese che vogliono crescere”.
Un passaggio determinante arriva nel 2021, con la nascita dell’attuale Camera regionale grazie all’unificazione delle sedi di Perugia e Terni. Una riorganizzazione che ha permesso di offrire servizi digitali avanzati, supporto all’internazionalizzazione, strumenti innovativi e una rappresentanza unitaria più coerente con le nuove dinamiche competitive.
Il programma della giornata è costruito per raccontare memoria, visione e identità economica. Alle 16.45 sarà protagonista il confronto “Preparati sempre a nuove imprese. Dialoghi sul futuro delle Camere di Commercio e dei territori”, dedicato ai grandi temi dei prossimi anni: transizione ecologica, transizione digitale, evoluzione delle competenze, sostenibilità, innovazione e nuove forme di collaborazione tra pubblico e privato.
La presenza del presidente di Unioncamere Andrea Prete rafforzerà il collegamento con le strategie nazionali del sistema camerale. La presidente Stefania Proietti offrirà una prospettiva regionale sulle politiche dello sviluppo, mentre la sindaca Ferdinandi porterà la visione urbana, essenziale per un territorio che ha nella coesione locale uno dei suoi asset più riconoscibili.
Alle 17.15 si svolgerà la Premiazione delle Imprese Storiche dell’Umbria, evento simbolico che rende visibile la continuità industriale della regione. Le imprese premiate rappresentano radici, resilienza, innovazione e trasmissione dei saperi, elementi centrali nella narrazione economica umbra. Sono aziende che hanno attraversato epoche diverse conservando un legame forte con comunità e territorio.
Le esecuzioni del Quartetto d’archi UmbriaEnsemble accompagneranno la cerimonia, creando un dialogo tra cultura, territorio e sviluppo economico, un tratto caratteristico delle politiche regionali degli ultimi anni.
La giornata si concluderà alle 20.30, dopo un percorso che intende restituire la profondità del rapporto tra istituzione camerale e tessuto produttivo. La Camera non viene raccontata come un archivio, ma come una infrastruttura viva, capace di costruire continuità tra passato e futuro.
Il titolo dell’evento, Preparati sempre a nuove imprese, è un impegno più che uno slogan. Racchiude l’idea che Umbria, imprese e istituzioni debbano continuare a muoversi insieme, con una visione condivisa e una responsabilità collettiva nel costruire il prossimo tratto di storia economica regionale.